Luciano Emmer (Milano, 19/01/1918 – Roma, 16/09/2009) è stato un regista, sceneggiatore e docente italiano. Ha realizzato numerosi film e alcuni tra i più importanti documentari d’arte.
Negli anni quaranta conquistò notorietà internazionale con numerosi documentari artistici realizzati insieme a Enrico Gras; nel 1950 esordì nel film a soggetto, all’insegna di un neorealismo minore ed episodico, con Domenica d’agosto.
Diresse poi altri film: Le ragazze di piazza di Spagna (‘52), Terza liceo (‘53). Nel ‘61 con La ragazza in vetrina affrontò con lucidità e accorata partecipazione il tema della prostituzione femminile, ma la censura si accanì sul film imponendo numerosi tagli e una versione finale quasi incomprensibile. Per la delusione Emmer lasciò il cinema dedicandosi alla pubblicità e alla televisione.
La stessa sigla del primo Carosello, quella coi vari siparietti che si aprivano uno dopo l’altro, era stata girata proprio da Luciano Emmer. Un’intera generazione di artisti passò davanti alla sua macchina da presa per interpretare gli spot mandati in onda dalla celebre trasmissione preserale: Totò, Walter Chiari, Mina, Carlo Dapporto, Paolo Panelli, Aldo Fabrizi, Dario Fo, Sandra Milo, Alighiero Noschese, Pippo Baudo e Alberto Rabagliati, il Quartetto Cetra, Marisa Del Frate, Edoardo Vianello, Umberto Bindi, …
Nel 1990 Emmer tornò al cinema di finzione realizzando Basta! Ci faccio un film, cui seguirono Una lunga lunga lunga notte d’amore (‘01) e L’acqua… il fuoco (‘03).
Negli ultimi anni girò due film per la televisione: Le flame del Paradis (‘06), ambientato nel Seicento e Il cardo rosso (‘07), ambientato nell’Ottocento.
Fu tutor e docente presso l’Accademia ACT Multimedia di Cinecittà.
A differenza di Pier Paolo Pasolini, che propose un manierismo neorealista, visionario e colmo di citazioni d’arte nella ripresa della realtà degradata, per i suoi documentari artistici Emmer partì dall’opera artistica, limitandosi a interpretarla con le riprese, inventando interessanti e suggestivi moduli formali, che caricò di significato affettivo.
Numerosi e considerati dei veri manuali di regia, i film d’arte di Emmer sono una parte nutrita, ma anche intima, dell’anima del Maestro; come in Racconto da un affresco (‘41) o nel documentario per la televisione Leonardo da Vinci (‘52). Ricordo la passione con cui mi raccontava l’idea e i retroscena di Giotto (‘69) e Bella di notte (‘77).
Nel 2002 ebbe occasione di ri-incontrare Masolino da Panicale (sua passione degli studi giovanili) negli affreschi di Castiglione Olona: “È stato come risvegliarsi da un lungo sonno, accanto ad un amore di gioventù” mi confidò nel nostro primo incontro. Da quell’istante capì che doveva trovare un modo per raccontare con un suo corto, forse l’ultimo, il genio e la meraviglia del grande artista quattrocentesco. Dopo diverse difficoltà mi è stata presentata l’idea di Luciano e abbiamo da subito trovato una sintonia di intenti e di visione: ad Arte Diem venne affidata la produzione del film, il coordinamento logistico e finanziario. Con il coinvolgimento di Comune e Parrocchia di Castiglione (proprietari degli edifici e musei in cui sono conservate le opere di Masolino), della locale Pro Loco, della Fondazione Comunitaria del Varesotto, dei Lions di Varese, delle società C.O.S. srl, Mazzucchelli 1879 e Galimberti sono state reperite le risorse necessarie, e, nell’estate del 2007, iniziarono finalmente le riprese durante le quali il Maestro mi volle al suo fianco. Emmer chiese poi al M° Stelvio Cipriani di incidere le musiche. Seguì il lavoro di montaggio e di post-produzione.
Nacque così dapprima un corto presentato in anteprima alla Milanesiana il 6/7/‘07 con il titolo provvisorio Variazioni sull’Assoluto, poi, nella sua versione definitiva, vide la luce il film d’arte Masolino, pubblicato da Arte Diem (alla quale Luciano Emmer ha voluto cedere la proprietà integrale dell’opera) e presentato al pubblico il 25 ottobre 2008.
Massimo Mattiuzzo